DAVID HUME

 






1.VITA E OPERE 

David Hume, nato nel 1711 ad Edimburgo, in Scozia, inizialmente studia legge per soddisfare la famiglia, ma presto si appassiona alla filosofia e alla cultura umanistica. Dopo un periodo di esaurimento nervoso e crisi depressive, si trasferisce in Francia nel 1734 per approfondire i suoi studi. Qui scrive il suo lavoro più importante, il "Trattato sulla natura umana", ma riceve una tiepida accoglienza. Dopo alcuni tentativi falliti di ottenere una cattedra di filosofia, intraprende la carriera politica e diventa bibliotecario ad Edimburgo nel 1752. La sua "Storia dell'Inghilterra" gli garantisce la notorietà desiderata e successivamente accetta incarichi diplomatici in Francia e Austria. Brevemente sottosegretario al ministero degli Esteri a Londra, torna infine a Edimburgo dove conduce una vita tranquilla fino alla sua morte nel 1776.

2. UN NUOVO PENSIERO

Hume riteneva che gran parte delle filosofie precedenti fossero fragili e illegittime, e mirava a fondare un nuovo pensiero centrato sulla natura umana, basato sull'osservazione sperimentale e sul metodo scientifico. Desiderava diventare il Newton della scienza della natura umana, comprendendo l'uomo in tutti i suoi aspetti (cognitivi, morali, politici) poiché tutte le altre scienze dipendono dalla natura umana. Questa nuova visione richiedeva di abbandonare l'approccio metafisico in favore di un approccio radicalmente empirico. In linea con l'empirismo di Locke e Berkeley, Hume riduceva il ruolo della ragione a favore dell'istinto e del sentimento. Il suo capolavoro, il "Trattato sulla natura umana", approfondisce questo argomento.

3. TRATTATO SULLA NATURA UMANA

3.1 LA COSCIENZA

Secondo Hume, la conoscenza umana si basa esclusivamente su percezioni, divise in impressioni e idee. Le impressioni sono percezioni vive e immediate, mentre le idee sono immagini meno vivide delle impressioni. Questo implica che:

1.Tutte le nostre conoscenze derivano dall'esperienza, poiché non esistono idee innate e ogni idea è il risultato di un'esperienza precedente.

2.Non esistono idee astratte, poiché tutte le idee devono derivare da impressioni specifiche. Di conseguenza, le idee della metafisica non hanno valore secondo Hume.

3.2 APPRENDIMENTO

Una volta stabilito che la conoscenza inizia con l'avere impressioni e idee, Hume esplora come si formino forme di sapere più complesse. Nella mente umana, operano due facoltà: la memoria, che aiuta a ricordare l'ordine temporale e spaziale delle idee, e l'immaginazione, che le mette in relazione con maggiore libertà. Tuttavia, l'immaginazione è guidata dal principio di associazione, che porta la mente a passare da un'idea all'altra seguendo schemi di somiglianza, contiguità e causalità. Dall'associazione di idee semplici derivano le idee complesse, che costituiscono il nostro sapere.

3.3 INCERTEZZA SULL ESITO

Hume sostiene che attraverso l'associazione di idee semplici si formano idee complesse, da cui derivano i ragionamenti che portano alla conoscenza. Tuttavia, per Hume, solo l'algebra e la geometria rappresentano conoscenze sempre vere, mentre il resto è considerato solo "probabile". Questo perché esistono due tipi di relazioni tra idee:

  • •Le relazioni di idee, basate sulla logica e il principio di non contraddizione, sono sempre vere e includono le verità matematiche.

  • •Le relazioni tra dati di fatto, basate sull'esperienza, sono solo probabili. Questo tipo di conoscenza si fonda sul rapporto causa-effetto, ma Hume sostiene che non possiamo essere certi del futuro poiché l'esperienza passata non garantisce il futuro. Il rapporto causale è quindi arbitrario. Tuttavia, gli esseri umani tendono a considerare certi eventi futuri grazie all'abitudine, un'istintiva aspettativa che ciò che è avvenuto regolarmente nel passato si ripeterà nel futuro. Hume sottolinea che le conoscenze scientifiche, basate sulla causalità, sono probabilistiche e soggette a scetticismo.

3.4 LA CREDENZA


Dall'abitudine deriva la credenza, un istinto che ci spinge a riconoscere la realtà di qualcosa, secondo Hume, uno dei più grandi misteri della filosofia. Nonostante la ragione potrebbe suggerire il contrario, siamo intimamente convinti che il sole sorgerà domani e che esista un mondo esterno o un "io". Tuttavia, Hume critica radicalmente l'esistenza di sostanze materiali e spirituali:

  1. Gli uomini credono nell'esistenza di un mondo esterno e di oggetti con un'esistenza permanente, ma per Hume queste sono solo credenze, poiché ciò che esiste sono solo le nostre singole e discontinue impressioni.
  2. Allo stesso modo, gli uomini associano un "io" alle impressioni che hanno, cercando un'entità unitaria e stabile da cui derivano le percezioni. Tuttavia, poiché non abbiamo impressioni dirette del nostro "io", così come delle "cose esterne", ci affidiamo all'istinto per guidare la nostra condotta pratica nella totale incertezza






Commenti

Post più popolari