IMMANUEL KANT/ CRITICA DELLA RAGION PURA







 1.VITA E OPERE IMPORTANTI

Immanuel Kant, uno dei principali filosofi dell'età moderna, nacque nel 1724 a Königsberg, nella Prussia orientale, e condusse una vita tranquilla dedicata alla ricerca e all'insegnamento presso l'Università locale. Kant difese strenuamente la libertà di pensiero, come evidenziato nella sua Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo? (1784), considerata una trattazione ufficiale dell'Illuminismo, invitando le persone a usare la propria ragione per superare i pregiudizi. Kant simpatizzò con gli ideali di libertà della Rivoluzione Francese e formulò idee politiche nel suo opuscolo Per la pace perpetua (1795), proponendo una federazione mondiale di Stati per raggiungere la pace duratura. Pur componendo molti scritti in gioventù, le sue opere fondamentali, la Critica della ragion pura (1781), la Critica della ragion pratica (1788) e la Critica del Giudizio (1790), furono scritte durante la sua maturità, costituendo il suo "periodo critico".

2.CRITICA ALLA RAGION PURA

In "Critica della ragion pura", Kant affronta il problema di come sia possibile la scienza, messa in discussione da filosofi come Hume, e se esistano condizioni per elevare la metafisica a scienza. Partendo dall'analisi della matematica e della fisica, Kant conclude che alla base della scienza ci sono dei principi assoluti e immutabili: i giudizi sintetici a priori, che aggiungono qualcosa di nuovo al soggetto e non dipendono dall'esperienza. Questi giudizi sono possibili grazie alle forme a priori, modalità fisse attraverso cui ordiniamo i dati dell'esperienza, ma non sono applicabili al di là di essa. Kant propone che la scienza sia una combinazione di esperienza e giudizi sintetici a priori, portando a una visione fenomenalistica della realtà. Afferma anche una rivoluzione copernicana, cambiando il rapporto tra soggetto e oggetto. La "Critica" è divisa in estetica trascendentale, logica trascendentale e dialettica trascendentale, analizzando le forme a priori delle facoltà conoscitive. Quest'opera critica i fondamenti del sapere, evidenziando la solidità della scienza rispetto alla metafisica incerta.

3.ESTETICA TRASCENDENTALE DI KANT

Nella prima parte della "Critica della ragion pura", Kant analizza la sensibilità come forma conoscitiva passiva che riceve dati esterni o interni. Questi dati vengono filtrati attraverso le forme a priori di spazio e tempo, che costituiscono gli schemi mentali universali e necessari della sensibilità. Kant dimostra che la matematica pura è possibile perché i suoi teoremi e postulati presuppongono lo spazio e il tempo, che sono a priori e universali. La validità della matematica deriva dalla sua coerenza con le condizioni innate della sensibilità, che a loro volta determinano l'esperienza fenomenica

4. ANALITICA TRASCENDENTALE

Nella Logica trascendentale, Kant analizza l'intelletto come la seconda facoltà conoscitiva, che opera attivamente sui dati sensibili ordinandoli sotto concetti, sia empirici che puri (categorie). Le categorie sono strumenti basilari della mente, 12 in totale, che corrispondono alle modalità di giudizio. Kant spiega come le categorie, forme a priori del pensiero, valgano anche per gli oggetti, affermando l'esistenza di una struttura mentale comune a tutti gli uomini, l'"io penso". Poiché ogni pensiero presuppone l'"io penso" che pensa tramite le categorie, gli oggetti pensati devono presupporre le categorie. Questo implica che la realtà fenomenica si adatti alle forme a priori dell'intelletto umano. Kant sostiene che dall'uso delle categorie, l'intelletto formula leggi a priori che regolano la natura e costituiscono il fondamento della fisica. La scienza è applicabile alla realtà perché le leggi del pensiero umano sono le stesse che regolano la realtà.

5. DIALETTICA TRASCENDENTALE

Nella Dialettica della Critica della ragion pura, Kant affronta la questione della possibilità della metafisica come scienza. Egli identifica la ragione come la facoltà umana che cerca di superare i limiti dell'esperienza, aspirando a una comprensione globale dell'esistenza attraverso idee come anima, mondo e Dio. Tuttavia, Kant dimostra che queste idee, pur essendo necessarie per l'organizzazione della nostra conoscenza, non hanno una realtà empirica e la metafisica tradizionale non può essere considerata una scienza. Le idee svolgono piuttosto una funzione regolativa, guidando la nostra ricerca di unità e coerenza nelle conoscenze, anche se esse stesse non possono essere oggetto di conoscenza diretta.





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